Quanto non sta nel fiato – Duška Vrhovac
Quanto non sta nel fiato
Autore: Duška Vrhovac
Curatore: Ugo Magnanti
Traduzioni dal serbo: Isabella Meloncelli
Prefatore: Ennio Cavalli
Editore: FusibiliaLibri
Collana: Nastri (Collezione di poesia)
Anno 2014
pp.136
formato 15×15
13,00 euro
ISBN 9788898649099
disponibile su fusibilia@gmail.com
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dalla prefazione di Ennio Cavalli:
“Non devo più andare da nessuna parte, / tutti i viaggi possono cessare, / le fughe, le ricerche, ogni cammino”. Quanto non sta nel fiato di Duška Vrhovac si apre con questi versi, anzi si apre su questi versi, come una
finestra sul destino, come una finestra sul domani. Ed è somma di paradigmi e incombenze, rischio pilotato, bilancio pieno di sovvertimenti. Con astuzia sottintesa, Duška parte da una finta resa, riflessa nel titolo del primo capitolo, Il diavolo ha da tempo compiuto il suo lavoro, per impennarsi in momenti che sanno di catarsi: “Quanto senso sia rimasto / nell’ultimo atomo di clorofilla / nel vaso buttato dietro la porta chiusa / non è più una domanda, ma una risposta. / La risposta che si deve sottacere”. La sfida è senza cerimonie: “Ora la mia fame è così insaziabile / che non la sento più / e la notte così interminabile / che lungo sonno mi pare quest’insonnia”.
Duška girovaga sul tappeto di cose terrene, tra impedimenti e contrappunti, fino a imbattersi in un amore senza tempo, non si sa se ricomposto o attuale, se sognato o appena esploso. La storia di questa esplorazione diventa colonna portante, sacca di drenaggio.
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dalla posfazione del curatore Ugo Magnanti:
Con Quanto non sta nel fiato Duška Vrhovac si presenta per la prima volta al lettore italiano in modo organico ed esauriente, anche se non definitivo, dato che una parte considerevole del suo corpus poetico
attende ancora una traduzione completa nella nostra lingua. In ogni caso questa raccolta ‘italiana’, così nutrita di testi che appartengono a tutte le stagioni di un percorso letterario ormai lungo e riconosciuto, e concepita per ricostruire le linee preminenti di una poetica che finora in italiano si è affidata al frammento, consente certamente un contatto significativo con una delle scritture poetiche più rilevanti della Serbia contemporanea, e non solo. E certamente in questo libro è possibile riconoscere la vita e l’arte di un’autrice giunta a una luminosa maturità, a una saggezza in cui spesso il dato intimo si fonde con la riflessione metapoetica, una donna ormai esperta del mondo, ma che non rinuncia al fervore di una scrittura che continui assiduamente a rappresentarlo per renderlo plausibile, che gli riconosca la grazia di un ordine, una esistenza ulteriore, come se questo atto di fiducia nella poesia fosse un’esibizione di ingenuità, rispetto a una realtà che non ha bisogno di parole per essere fondata.
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Duška Vrhovac, poeta, giornalista e traduttrice è nata nel 1947 a Banja Luka (Bagnaluca), nell’attuale Repubblica Serba di Bosnia-Erzegovina, e si è laureata in letterature comparate e teoria dell’opera letteraria presso la Facoltà di filologia di Belgrado, dove vive e lavora come scrittrice e giornalista indipendente, dopo aver lavorato per molti anni presso la Televisione di Belgrado (Radiotelevisione della Serbia). Con 20 libri di poesia pubblicati, alcuni dei quali tradotti in 20 lingue, è fra i più significativi autori contemporanei di Serbia. Presente in giornali, riviste letterarie, e antologie di valore assoluto, ha partecipato a numerosi incontri, festival e manifestazioni letterarie, in Serbia e all’estero. Membro, fra l’altro, dell’Associazione degli scrittori della Serbia, e dell’Associazione dei traduttori di letteratura della Serbia, è rappresentante del Movimento Poeti del Mondo in Serbia. Ha ricevuto premi e riconoscimenti importanti per la poesia, tra cui: Majska nagrada za poeziju – Maggio premio per la poesia – 1966, Yugoslavia; Pesni?ko uspenije – Ascensione di Poesia – 2007, Serbia; Premio Gensini – Sezione Poesia 2011, Italia; e il Distintivo aureo assegnato dal massimo Ente per la Cultura e l’Istruzione della Repubblica di Serbia.
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